Parlare è una delle cose che si fa più spesso fin da bambini. Allora perché sovente si insinua la paura di parlare in pubblico? Come mai non passa? E perché cambia in base a chi si ha di fronte?
Questo manuale ti darà le risposte a queste e altre domande, presentando un metodo che agisce a livello profondo e cambia il mindset una volta per tutte, distinguendosi così dalle solite tecniche focalizzate sulla performance che possono mettere a disagio ed essere facilmente dimenticate.
Frutto di vent’anni di studio e di esperienze con dirigenti, imprenditori, manager e studenti universitari, il modello unisce corpo, emozioni e pensieri, che non devono essere separati, ma interconnessi come lo sono in noi.
Il libro ti condurrà un passo alla volta, con più di 60 esercizi dedicati, alla scoperta di come possiamo prendere per mano le nostre emozioni per farci accompagnare ma non pilotare, di come possiamo valorizzare il potere narrativo del nostro cervello e di come possiamo tradurre tutto questo in un discorso efficace, facendoci aiutare anche da modelli di storytelling.
È un libro che mette ordine tra emozioni, pensieri, parole e comportamenti, adatto per organizzare discorsi sia preparati sia improvvisati.
Per chi vuole essere leader e muovere opinioni, per chi ha un sogno e vuole raggiungerlo, per chi vuole parlare con mille altre persone o una sola.
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Cover Book: Barbara Vaccariello
Le parole che usiamo non servono solo a descrivere la realtà ma influenzano inconsapevolmente anche i nostri pensieri e determinano quindi i nostri comportamenti. Occuparsi delle parole vuol dire soprattutto prendersi cura di sé e della propria mente. E non esistono cose più urgenti di dedicarci a noi e al rapporto con le altre persone. Questo viaggio ironico e al contempo molto serio ci porta, attraverso venticinque modi di dire che spesso usiamo inconsapevolmente, all’interno di una società ancora troppo maschilista, nella quale le donne troppo spesso mettono in atto comportamenti auto-sabotanti. Sono parole “di seconda mano”, che utilizziamo senza compiere una vera e consapevole scelta, sono parole non nostre ma che, nel momento in cui le pronunciamo, dicono tanto anche di noi, di chi siamo, di cosa (senza rifletterci) pensiamo e di come ci comportiamo. Grazie alle riflessioni di Nacci e Pettolino Valfrè, impariamo a riscrivere la nostra voce interiore, a disinnescare i nostri automatismi in modo che, quando staremo per esclamare a una donna: “Hai proprio le palle!”, ci verrà da ridere ripensando a cosa vuol dire, a quanto sia assurdo, e ci porterà a domandarci: “Sono veramente io che sto scegliendo questi termini?”, “Chi è la padrona o il padrone della mia mente?” e ancora: “Posso amare le parole che ho detto?”.
Ci sentiremo una volta al mese, di giovedì. Ho scelto questo giorno perché sono nata di giovedì e mi sembra un gran bel segnale. E poi è il giorno che sta in mezzo tra la settimana e l’inizio del week-end e si accompagna spesso alla voglia di cose che fanno bene al cuore.
Ti racconterò come le parole che usiamo e anche quelle che sentiamo (dalla tv, dalle persone vicine o dai giornali) contribuiscano a formare i nostri pensieri e a orientare i nostri comportamenti. Ti racconterò di come parole, pensieri ed emozioni influenzino la mente nella composizione di una propria visione del mondo e dei suoi abitanti. E ti racconterò anche come poter sviluppare maggiore consapevolezza sia nelle parole che dici a te sia in quelle che rivolgi alle altre persone.
E poi ci sono gli esercizi, uno per ogni newsletter!
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