Una rottura improvvisa e senza nessuna possibilità di replica può destabilizzare chi la subisce. Non sempre, però, le conseguenze emotive e psicologiche dicono qualcosa sull’importanza e sul coinvolgimento emotivo delle due persone: il ghoster e la vittima. Ovviamente se queste sono alte saranno anche più alte la frustrazione e il senso di abbandono. Una cosa da non sottovalutare però sono le aspettative che si erano riposte in quella relazione indipendentemente da chi c’è dall’altra parte. Ci sentiamo sempre più soli e sole e trovare un’altra persona che è alla ricerca delle nostre stesse cose dona gratificazione e alimenta aspettative di felicità, di relazione e di tutto quello che la società ci spinge a considerare obbligatorio.
Ma poi se questa relazione si interrompe senza preavviso e senza poter far nulla per impedirlo, allora il senso di abbandono insieme alla sensazione di rifiuto arrivano forte e minano la sicurezza personale. Anche se sovente si cerca di minimizzare l’effetto del ghosting, invece è bene riconoscere che si può star male anche per una persona che non si è mai vista e che si sente da poco tempo.
Le conseguenze a lungo termine di atteggiamenti così non curanti possono essere anche molto gravi: ansia, calo dell’autostima e della self compassion, difficoltà a fidarsi nuovamente delle altre persone, soprattutto di genere opposto sono le più diffuse.
Oltre alle questioni emotive legate alle aspettative riposte in quella persona o in quella relazione ci sono anche motivazioni evolutive, ovvero motivi che ci portiamo dietro dall’evoluzione come esseri umani:
Il bisogno di chiusura cognitiva
La mente umana è progettata per cercare spiegazioni e dare senso agli eventi. Quando qualcuno sparisce senza motivo, il cervello rimane intrappolato in un ciclo di domande senza risposta:
La “paura del vuoto” relazionale
Evolutivamente, siamo programmati per temere l’ignoto, perché questo sempre nella savana poteva rappresentare un pericolo. Un rifiuto chiaro, anche se doloroso, permette alla mente di etichettare l’evento e andare avanti. Il ghosting, invece, crea una sorta di “limbo emotivo” in cui si resta bloccati.
Ma perché una persona che fino a poco tempo prima non dava segni di stanchezza o di volersi sottrarre al dialogo o alla relazione arriva a fare ghosting? Perché non è solo il non scrivere più per primi, ma è anche il non rispondere, è il cancellare e bloccare ogni tipo di interazione. Le motivazioni non possono essere esaustive, perché ogni persona ha una propria storia personale che si porta dentro, ma possiamo sicuramente riassumere le principali che rappresentano la base di partenza:
Il ghosting può lasciare ferite profonde, un senso di smarrimento e molte domande senza risposta. È un’esperienza che tocca corde emotive intime, come il bisogno di appartenenza e la paura del rifiuto.
Essere più consapevoli di cosa succede dentro di noi e anche del difficile momento che stanno vivendo a livello sociale e culturale le relazioni umani può darci una mano.
Ecco alcuni passi utili sia per chi sparisce sia per chi resta:
1. Accettare la realtà
La prima reazione al ghosting è spesso un tentativo di trovare spiegazioni o di contattare la persona che è sparita. Un po’ di tentativi, a mio parere, sono utili per capire anche solo se la persona è sparita davvero o è in un momento di difficoltà. Non eccediamo di superficialità dall’ altra parte pensando per stereotipi (se non ti chiama è perché non gli piaci abbastanza, o il primo passo lo deve fare l’uomo, chissà quanti ragazzi hai che fanno la fila, e altre perle di questo genere). Dopo però quando il ghosting si è palesato accettare che sia accaduto, per quanto difficile, è un passo necessario per voltare pagina. Il ghosting dice di più su chi lo pratica che su chi lo subisce. Non è un riflesso del valore della persona ghostata.
2. Gestire le emozioni
Dai spazio alle tue emozioni, che siano di rabbia, tristezza, delusione e altre ancora. È normale sentirsi così, ed è importante non reprimere questi sentimenti. Ricordati le emozioni sono messaggi: ascoltale.
3. Evitare la personalizzazione
Chi viene ghostato spesso si chiede: “Cosa ho fatto di sbagliato?”. Questo tipo di pensiero alimenta il senso di colpa e l’insicurezza. Ricorda che il ghosting è una scelta dell’altra persona, spesso dettata da situazioni o emotività nelle quali chi subisce non c’entra nulla.
4. Creare chiusura da soli
Se la persona che ti ha ghostato non ti dà una spiegazione, non aspettarla.
5. Rafforzare i confini personali
Usa questa esperienza per riflettere su ciò che vuoi da una relazione e su come proteggere i tuoi bisogni emotivi. I confini chiari ti aiutano a prevenire situazioni simili in futuro.
6. Concedersi il tempo necessario
Superare il ghosting non accade dall’oggi al domani. Permettiti di attraversare il dolore senza pressioni, rispettando i tuoi tempi.
7. Migliorare la comunicazione (invece di fare ghosting)
Le relazioni sane si costruiscono su comunicazione, rispetto e reciprocità, elementi che il ghosting, per sua natura, non potrà mai offrire. Limitare il tempo passato sulle app e sui social per costruire relazioni basate sulla qualità anziché sulla quantità è un ottimo consiglio, ma il più prezioso di tutti è ogni tanto spegni la tecnologia e esci fuori dallo schermo per conoscere persone nuove, anche senza obiettivo, solo per il gusto di conoscere e farsi conoscere.